Re della Primavera

L'età dell'oro degli antichi
In tempi antichissimi gli Elfi fiorivano e popolavano le Terre Spezzate, in armonia con una natura ricca e generosa ma vessati dalle incursioni di numerose creature selvagge, tra cui i primordiali Bruti. Esigui in numero rispetto alla vastità del territorio, gli Elfi abitavano principalmente la fascia centrale delle Terre Spezzate, lussureggiante e temperata; la città di Altamar (Grande Dimora), sorse come capitale del loro regno che si estendeva da Venalia a Valleterna. I Bruti in quest’epoca remota erano poco più che animali, sciamavano per le terre selvagge e compivano frequenti scorrerie ai danni degli Elfi. Col passare del tempo si stabilirono principalmente ai margini del Regno, a Castelbruma, Altabrina e Meridia.

L'incontro con gli uomini
L’arrivo dei primi uomini Spinti dall’avanzare del deserto, molte tribù di uomini noti come Adusti giunsero da sud nelle Terre Spezzate.
All’ombra degli Elfi, svilupparono una propria civiltà, ancora fortemente legata al deserto da cui provenivano e alle proprie tradizioni tribali.
Un giorno, accadde che i due figli gemelli di un importante capotribù degli Adusti ebbero una lite. Uno dei due riteneva che il Popolo degli Uomini fosse ormai diventato adulto e non abbisognasse più della guida degli Elfi; l’altro invece considerava gli Elfi dei padri
saggi e amorevoli, la cui nobiltà e grazia imponeva umiltà e obbedienza. Alla fine, vedendo che non c’era speranza di trovare un accordo, prese le distanze dal fratello e si tatuò il viso e gli occhi, per rimarcare la loro differenza e la cecità del gemello. I gemelli si separarono, e ognuno dei due diede origine a una stirpe: gli Uomini della Sabbia, che si stanziarono nelle odierne Meridia e Venalia; e i Pitti, gli Uomini Dipinti, che vennero accolti presso gli Elfi.

Gli uomini seguono il loro destino: il nord e il sud
I Pitti si stabilirono negli attuali territori di Corona del Re, Valleterna e Neenuvar. Pur rispettando le leggi ed emulando il modo di vivere degli Elfi, la loro natura umana li portava ad essere prolifici ed espansionisti. Il Re degli Elfi s'avvide che il proprio popolo era troppo concentrato e che la terra faticava a nutrire e soddisfare i bisogni di tutti, fece allora dono ai Pitti dei territori di Castelbruma e Altabrina, quasi disabitati.
I Pitti apprezzarono con riconoscenza il dono, incuranti del fatto che quei territori impervi erano già abitati dai feroci bruti e che gli Uomini della Sabbia definissero quel dono niente più che un esilio. Nei secoli, e grazie al progressivo popolamento delle Terre Spezzate, i Bruti si incivilirono, apprendendo i rudimenti dell’allevamento e della lavorazione dell’argilla, del legno e dei metalli. In alcune zone di Meridia convivevano in pace con gli Uomini della Sabbia, benché non pochi Bruti fossero predoni e assassini. Ma fu soprattutto nelle ricche foreste e vallate di Altabrina che si realizzò una piena e pacifica convivenza con i Pitti.
A sud gli Uomini della Sabbia si erano riuniti nell'Impero del Fuoco, una società ricca dominata da una casta di potenti sacerdoti-maghi guidati da un teocrate noto come l'Eliarca.

logo-terre-spezzate-icona.pngVedi anche Storia delle Terre Spezzate - Racconti e Canzoni, periodi storici:
Re della Primavera, Invasione degli Uomini del Mare, Dominio del Sole, Secoli bui, Dominio di Vesta, Egemonia di Castelbruma, Ascesa dei Gastaldi
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